Nato: 1743 ad Arpino - Morto: 1815 a Napoli |
Sacerdote barnabita (1743-1815), noto come l'Apostolo di Napoli per la sua intensa attività spirituale e taumaturgica in quella città. Di grande cultura, svolge importanti incarichi in seno alla sua Congregazione ed è docente nel Collegio barnabita di Arpino, nel Collegio San Carlo di Napoli e, nel 1778, presso l'Università di Napoli.
E conosciuto nella città partenopea per la sua profonda pietà, la sua umiltà e la grande disponibilità verso gli altri. Con il passare degli anni la sua esperienza religiosa si orienta verso il misticismo e la meditazione, ed egli abbandona gradualmente la pratica dell'insegnamento.
Diviene protagonista di fenomeni soprannaturali, come quando, con il gesto benedicente della mano, ferma la lava del Vesuvio durante le eruzioni del 1804 e del 1805, episodi che gli guadagnano la fama popolare di santo. Viene elevato agli onori degli altari nel 1951.
Tra le altre personalità religiose che hanno dato lustro ad Arpino, si annoverano Ildefonso Rea, abate benedettino di Montecassino dal 1945, fautore della ricostruzione del monastero distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale; il p. Vincenzo Sangermano (1758-1819), sacerdote barnabita, missionario in Birmania, autore di una dettagliata Relazione sul Paese asiatico, e primo rettore del Collegio Tulliano sotto Murat.